Esco dalla macchina. Non ho trovato posto vicino casa.
Non fa nulla. Qualche passo in più da fare a piedi…
C’è una leggera pioggerellina. Piccole gocce, a tratti, piacevoli da sentire sulla pelle.
La pioggia aumenta d’intensità.
Aumento l’andatura e abbasso lo sguardo. Mi da fastidio che gli occhiali si bagnino.
In mano ho un libro. Lo stringo al petto nella speranza che non si bagni.
Ormai manca poco. La tettoia del portone è davanti a me.
Pochi passi ancora e sarò all’asciutto.
Eccomi… Sono al sicuro…
Invece no!
L’ho temuta… Ho sperato non arrivasse. Ero quasi riuscito a sfuggirle…
Invece no!
E’ apparsa all’improvviso. Subdola e bastarda.
L’unione di tante minuscole gocce d’acqua ha formato LEI, la regina delle gocce, una sorta di gavettone naturale che con un tempismo perfetto e una precisione millimetrica si è andato a schiantare sul mio collo inerme, nell’unico lembo di pelle scoperto che avevo.
Questa volta hai vinto tu.
Ma l’estate è alle porte mia cara goccia.
Ti auguro 40° all’ombra e tanto vento di scirocco da farti seccare l’anima!
Cosa ne pensi?