Siamo in pieno trambusto politico, cosa ormai sempre più frequente… Grandi, piccole coalizioni nascono, si evolvono, si estinguono. Centro-destra, centro-sinistra, moderati mi fanno tornare in mente pomeriggi assonnati del periodo universitario in cui, tra una materia di dubbia utilità ed un libro scritto male, ti imbattevi in teoremi economici che ti aprivano gli occhi e ti restavano impressi.
Crisi di governo. Scenari futuri.
Gigino e Matteo non si vogliono più bene. Facciamocene una ragione.
Ci hanno provato, ma non erano fatti l’uno per l’altro. Un’unione di fatto venuta male.
Come una coppia di fidanzati che, pur riconoscendo le proprie differenze, ha provato a convivere. Lui, Gigino, puro e inesperto. L’altro, Matteo,
Giochi senza frontiere
Scuole superiori. Il primo caldo primaverile ci fa abbandonare, forse troppo frettolosamente, i pesanti maglioni che ci avevano fatto compagnia nelle corte e fredde giornate invernali.
Tanta, troppa è la voglia di mare, vacanza e relax.
Poco importa se qualche acquazzone prova a rovinare la festa: la scuola sta per finire,
Alfredino Rampi, il bimbo caduto nel pozzo.
Ricorre oggi l’anniversario della morte di Alfredino Rampi, il bimbo caduto nel pozzo.
Trentott’anni fa l’Italia intera stava con il fiato sospeso davanti alla tv a seguire la triste storia di Alfredino, un bimbo romano di sei anni, accidentalmente caduto dentro un pozzo artesiano nei pressi di Vermicino.
Avevo solo cinque anni quando accadde l’incidente ma ho chiari,