Metto in moto l’auto.
Ho appena tolto il pesante ed ingombrante giubbotto. L’ho lanciato dietro con la solita cura… Mi hai guardato male…
Il viaggio ha inizio.
Accendo la radio e continuo a cercare nervosamente qualcosa di udibile. Niente. Notizie di economia, reclame del ristorante dove puoi mangiare il pesce fresco ogni martedì, jingle improponibili e l’immancabile brano neomelodico napoletano. La ricerca diventa sempre più frenetica…
Intanto il viaggio, quello vero, ha inizio. Cominci a considerarlo tale quando abbandoni i luoghi quotidiani e ti spingi oltre.
Ammiro il panorama tutt’intorno. Alla mia destra il mare. E’ una tavola. I riflessi argentei sono sempre una piacevole scoperta. L’azzurro terso del cielo è il giusto contorno.
Continuo a cercare nervosamente una musica che faccia da colonna sonora a questo spettacolo, ma la radio, oggi, non vuole assecondare il mio umore.
Il dito indice si sposta sul bottone SRC dell’autoradio. Un semplice tasto e il mio lettore Mp3 prenderà il sopravvento: sarò io a decidere la trama musicale di questo viaggio.
Desisto.
La radio “passa” una canzone che a te piace, la stai canticchiando.
Metto nuovamente la mano sul cambio e mi godo il panorama.
Quanto è bella la mia Sicilia… Alla mia sinistra le colline, di un verde intenso, sono condite da sperduti paesini. Sembra di stare dentro ad un presepe.
Non canti più.
Adesso è il momento. Tronco le notizie sulla viabilità e oso. Con convinzione premo il tasto SRC e divento IO il protagonista.
Ho già in mente cosa ascoltare. Prima ancora che “parta” un brano qualunque, mi sposto sulla cartella n. 7, una raccolta delle più belle canzoni di Elisa.
Time is gonna take my mind
And carry it far away where I can fly
Dancing sembra proprio essere stata scritta per questi luoghi.
Il viaggio scorre via piacevole.
<<Deve proprio piacerti tanto Elisa visto che la metti sempre>> commenti al mio fianco.
Forse è vero. Sarò mica monotono e prevedibile? Cambio scelta musicale.
Scelgo la musica Indie.
Motta canta: <<ti sei tolta le scarpe e ti sei messa a ballare>> ed io canto assieme a lui. Poi Coez con la commerciale “La musica non c’è“. Su Calcutta non hai resistito: <<ma in queste canzoni, le parole sembrano buttate a caso...>> hai esclamato quasi stizzita.
<<Houston abbiamo un problema>>, <<la stiamo perdendo…>>
Stanca di parole messe a caso trasformate da un Autotune esagerato?
Viro, sicuro, su Roberto Vecchioni.
Il tempo sta cambiando. Nuvole minacciose rendono più malinconico il nostro tragitto. Siamo in macchina da quasi un’ora.
Hollywood Hollywood mi riporta alla mia infanzia.
Scorrono lievi, Parigi, Casa dolce casa, Sestri Levante…
E i nostri figli se ne andranno per il mondo
come fogli di carta
sopra lunghi stivali silenziosi
e li avremo già persi
Ascolto Dentro gli occhi in religioso silenzio ma non resisto: violento questa poesia con la mia voce.
<<queste canzoni sembrano tutte uguali!>> sottolinei.
Una leggera pioggia bagna il vetro. Adesso i colori intorno a noi sono meno vividi. Abbiamo lasciato il mare alle nostre spalle e ci addentriamo tra le colline. L’inconfondibile odore di terra bagnata invade l’auto.
Non è più il momento delle parole.
Il dito, sicuro, cerca l’album n. 2: Einaudi.
Sulle soavi note di Nuvole Bianche cala il silenzio. Suoni che sembrano provenire dagli alberi secolari ai bordi delle strade, dai muretti a secco delle campagne… Una perfetta sintonia tra l’artista ed il panorama che ci circonda.
<<non è che ti addormenti con questa musica?>> mi domandi.
Questa volta è il dito ad essere stizzito.
Cartella n. 3: Francesco De Gregori – La raccolta.
Le canzoni scorrono piacevolmente. Poesie a cui è impossibile resistere.
Questa volta nessun tuo commento, nemmeno una parola.
Sarà perché sei stata rapita dalle voce del “principe“?
Sarà perché non hai resistito al fascino di canzoni immortali?
Sarà perché quando mi hai chiesto di fermarci all’autogrill, sono ripartito all’improvviso senza aspettare che risalissi in macchina…
E con le mani amore, con le mani ti prenderò
E senza dire parole nel mio cuore ti porterò
E non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu
Ma voleremo in cielo in carne ed ossa
Non torneremo più
Na na na na na na
Questo racconto non ha come protagonista mia moglie dato che lei ha i miei stessi gusti musicali.
O forse no.
Aspettate che torno all’autogrill e glielo chiedo…
Ps. Mi piacerebbe poter dire che questo racconto è tratto da un’esperienza personale. Purtroppo, pochi minuti dopo la partenza, mia moglie si abbandona tra le braccia di Morfeo ed io sono libero di ascoltare liberamente musica neomelodica napoletana.
Cosa ne pensi?